giovedì 28 agosto 2014

Le 5 stazioni ferroviarie moderne più belle d'Europa

Non solo di aerei vive il trasporto turistico, ma anche di treni, soprattutto se si sceglie la media distanza e se si cerca un rapporto con i locali e con i paesaggi del Paese che si sta visitando. L'alta velocità, le trasformazioni urbanistiche, le nuove esigenze dei trasporti hanno cambiato le stazioni. Alcune sono state ristrutturate, altre costruite ex novo. Per esperienza personale e per passione architettonica, ecco le cinque stazioni ferroviarie più belle d'Europa.


Berlino Hauptbanhof
E' probabilmente la stazione ferroviaria moderna più bella d'Europa, tutta di vetro ed ecosostenibile, inaugurata nel 2006. E' formata da due grandi parallelipedi in vetro e acciaio, che contengono uffici, negozi e luoghi per il pubblico, collegati da un lunghissimo atrio trasparente, che smista ai binari, collocati su più piani, agli uffici e ai numerosissimi negozi, bar, ristoranti e locali, sistemati lungo le balconate su di esso affacciate. Si entra in quest'atrio a tutt'altezza e si rimane colpiti dal ricamo degli ascensori in tubi trasparenti, delle scale mobili in movimento, dei ponti che consentono il passaggio da un lato all'altro dell'atrio. Si pensa allarmati 'non troverò mai il mio binario'. E invece, nonostante non si mastichi il tedesco, l'Hauptbanhof di Berlino è una delle stazioni più intuitive e più facili da usare, grazie alla segnaletica, tutta in simboli, e alla gentilezza del personale, che passa immediatamente all'inglese, con un sorriso. Se siete in giro per Berlino, non mancate di passarci: vi fermano numerose linee de lla S-Bahn, la metropolitana di superficie, in un perfetto sistema di trasporti integrato, tra treni, alta velocità e metropolitana.


Torino Porta Susa
Inaugurata nel 2012, ha sostituito l'ottocenteso edificio della stazione di Porta Susa ed è la più bella stazione moderna costruita in Italia. Si presenta come una lunga galleria di 386 metri (la lunghezza di un Frecciarossa!), dalla copertura trasparente, dotata di celle fotovoltaiche che ne garantiscono la biosostenibilità. E' concepita su tre piani: al piano interrato ci sono i binari ferroviari, al piano mediano c'è la lunga galleria trasparente, su cui si affacciano da un lato negozi, biglietterie e uffici, e dall'altro, a intervalli regolari, i corridoi che danno accesso ai binari sottostanti. Ponti e scale mobili mettono in comunicazione, al livello superiore, i paralleli corso Bolzano e corso Inghilterra, permettendo agli utenti di entrare nella galleria da qualunque punto si trovino dei due corsi, e ai torinesi di attraversare velocemente la stazione e di passare dall'altro lato. Porta Susa è stata ideata con tre funzioni: è una stazione ferroviaria, con tutti i servizi del caso, è anche una galleria commerciale, che si propone come passeggiata coperta ai torinesi, è anche una cerniera tra due quartieri cittadini, un tempo separati dalla trincea dei binari.


Madrid Atocha
La prima volta che sono stata ad Atocha mi sono persa: la stazione era tutta un cantiere per l'AVE, il treno ad alta velocità spagnolo. Adesso che i lavori sono (quasi) terminati, la stazione è di uso più intuitivo, anche se sempre un po' complesso. In realtà Atocha non è una stazione moderna, è stata profondamente modificata, questo sì, per inserire i treni ad alta velocità e trasformarla in un nodo di interscambio tra trasporto nazionale e locale (ha una fermata anche la metropolitana). Ma non può non stare in questa lista, sia per la profonda trasformazione che ha subito, che ha rivoluzionato la sua mobilità interna, sia per il meraviglioso giardino tropicale del suo atrio. Ospita decine di specie di piante esotiche, provenienti soprattutto da Asia e America, e alcuni piccoli animali, come pesci e tartarughe. E' uno spazio davvero insolito, che i madrileni usano anche per il loro relax (sull'atrio si affacciano, oltre alle biglietterie e ai servizi per i viaggiatori, anche tavolini e bar). Da non perdere neanche il monumento alle vittime degli attentati dell'11 marzo 2014. Bisogna cercarlo perché la segnaletica non è il punto forte di Atocha.


Liegi Guillemins
A Liegi sono stata solo una ventina di minuti, il tempo di una coincidenza per raggiungere Charleroi. Ma è stato sufficiente per innamorarmi della sua stazione avveniristica, sistemata sotto un arco grandioso e luminoso di acciaio e vetro, che lasciava aperta la vista sulla deliziosa piazza sottostante. 'Se non è di Calatrava, di sicuro c'entra lui' ho pensato. Tornata a casa, ho indagato e non mi sono sbagliata: la stazione è opera dell'architetto valenciano e segue, in fondo, la sua poetica. Ampio uso di linea curva, passione per l'acciaio, il vetro e la luminosità, uso razionale e intuitivo per la mobilità dei passeggeri. Anche la stazione di Liegi è stata disegnata su più livelli, con ponti che, al piano superiore, consentono il collegamento tra i binari, raggiungibili con ascensori e scale mobili, e con passaggi che, al piano inferiore, mettono in collegamento i due quartieri di Liegi, separati prima dalla ferrovia. La stazione non ha una facciata vera e propria, dato che funziona anche come una sorta di cerniera tra i due lati della città, ma colpisce per i suoi grandi archi, che segnano una rottura con l'architettura fiamminga che la circonda.


Lisbona Stazione d'Oriente
Ancora Calatrava, per una delle stazioni più belle e suggestive dell'Europa avviata al XXI secolo. Costruita nel 1998, a coronamento dei lavori di riqualificazione dei quartieri orientali, in vista dell'Expo98, la Gare do Oriente è anch'essa organizzata su diversi livelli: nel piano sotterraneo si trova la metropolitana, in quello centrale c'è il piano strada, che consente il collegamento con la rete di autobus locali, al livello superiore ci sono i binari ferroviari. A collegare i tre livelli, c'è una sorta di galleria, che funziona come atrio e come centro di smistamento dei viaggiatori: è al livello sotterraneo ed è illuminata da suggestivi fasci di luce. Ma la caratteristica più notevole di questa stazione sono le coperture, tutte in acciaio e vetro, a esaltarne trasparenza e luminosità. Sui treni ci sono coperture che giocano con le forme, e si aprono a ventaglio. Le pensiline degli autobus hanno anch'esse coperture di vetro e acciaio, che sembrano palme e sono sostenute da capriate di cemento. Tutto è luminoso e avveniristico, Calatrava allo stato puro. Se andate a Lisbona, non mancate di farci un salto (la zona dell'Expo98, sul Tago, oltretutto, ha grande fascino).