sabato 27 settembre 2014

Un itinerario a Cuneo, capitale della Granda e della Resistenza

Cuneo affascina il visitatore sin dall'arrivo, sia in treno che in auto. Posta su un altopiano, alla confluenza del Gesso con la Stura di Demonte, si raggiunge attraverso lo spettacolare ponte Soleri, che la collega alla Pianura Padana, attraversando la vallata della Stura; da un lato la Pianura, la Provincia Granda, che si perde verso l'orizzonte; dall'altro le Alpi, altissime e quasi incombenti sulla città; di fronte Cuneo, immersa in un verde inaspettato, con i suoi campanili e le sue torri. All'uscita dalla Stazione Ferroviaria, la città Medaglia d'Oro al Valor Militare fa la sua prima apparizione, con un monumento a cinque vittime del fascismo, fucilate nel 1944 lì, nella piazza che oggi si chiama della Libertà. Ci sono altri monumenti ai Caduti per la Libertà, in giro per la città. L'omaggio più importante è piazza Galimberti, una grandiosa piazza di stile neoclassico, che ricorda vagamente le eleganti piazze torinesi e che è il salotto cittadino: porta il nome di Duccio Galimberti, uno degli eroi della Resistenza italiana, che, con un appassionato discorso, dal balcone di casa sua, nella piazza che porta oggi il suo nome, spinse i cuneesi a resistere al fascismo; casa Galimberti è oggi un Museo, con un Archivio che testimonia il coraggio della famiglia e della città.


Piazza Galimberti è il punto di ritrovo più importante di Cuneo; è anche la piazza del mercato, che si tiene ogni martedì e che è famoso anche nella vicina Francia (il francese è lingua che si ascolta frequentemente, passeggiando in città). Al centro della piazza c'è il monumento a Giuseppe Barbaroux, circondato da aiuole e panchine, su cui prendono il sole gli anziani e le mamme con i bambini; sotto i portici della piazza, negozi eleganti, bar e ristoranti. I portici sono una caratteristica di Cuneo: sono un'eredità dell'impianto medievale, come si può vedere nella deliziosa via Roma, l'arteria principale della città antica, ma sono stati ripresi anche in corso Nizza, la via che divide in due la Cuneo moderna, e in corso Giolitti, che conduce alla Stazione.


Sotto i portici di via Roma si respira un'atmosfera di altri tempi. I negozi hanno spesso insegne e vetrine antiche e lignee; propongono prodotti che sanno di buono, di genuino, di locale; i toni sono rassicuranti, da rapporti personali non ancora intaccati dalla freddezza delle grandi multinazionali; ci sono il pane montanaro, le tortine caserecce, le boutique e le decorazioni per la casa raccontati con cortesia piemontese. Si mescolano i profumi del pane e dei dolci, mentre si passeggia sotto questi portici, spesso molto bassi, di laterizi e con volte a crociera, con le arcate ogivali dell'architettura gotica. Lungo via Roma ci sono l'imponente Cattedrale di Santa Maria del Bosco, che con le sue alte colonne corinzie spezza l'uniformità della via, e il Municipio, che conserva al suo interno numerosi affreschi settecenteschi e una bella copia in rame di un'auto Ceirano 1903 (i fratelli Ceirano, che a Torino furono tra i primi a disegnare automobili, erano cuneesi). Davanti al Municipio c'è la Torre Civica, la torre più alta della città, costruita nel XIV secolo, da cui, nelle giornate più limpide si possono vedere le Langhe e le cime più lontane delle Alpi (persino il Monte Rosa!); poco più avanti la chiesa di Sant'Alfonso, con un imponente facciata barocca.

 


Il barocco torna spesso nel centro storico di Cuneo: il Palazzo Audiffredi, nella deliziosa piazzetta omonima, la chiesa di Santa Croce, nell'omonima via, la chiesa di Santa Maria. Tutte sorprendenti per le eleganti decorazioni interne. Da non perdere anche la chiesa di San Francesco, di impianto gotico e con storia tormentata, nella piazza Virginio, che conserva anche una bella struttura in acciaio per il mercato.

L'atmosfera d'altri tempi si ritrova anche in Contrada di Mondovì, una via davvero consigliabile per i portici, per i negozi di antiquari, per il silenzio e per l'architettura medievale: qui si trovano anche la Sinagoga e la chiesa barocca di San Sebastiano. La sorpresa che toglie il fiato, però, è quando si arriva sul Lungogesso: di fronte si hanno le colline della Granda e le spettacolari vette alpine, su cui domina la Bisaglia, grandiosa montagna a due punte. Da qui, se si prende il Viale degli Angeli, passeggiata prediletta dei cuneesi, soprattutto nel finesettimana, si arriva fino al Santuario degli Angeli, in cui riposano Duccio Galimberti e la sua famiglia. E' uno dei luoghi di culto più cari ai cuneesi e la vista sulle Alpi, nelle giornate più limpide, toglie il fiato. Non so perché viene voglia di vederlo sotto la neve ed è un'ottima ragione per tornare a Cuneo.

Per informazioni su una vacanza a Cuneo e nella sua Provincia, c'è l'ottimo sito dell'ATL, www.cuneoholiday.com; in città l'ufficio del turismo è in via Vittorio Amedeo II 8a: il personale è davvero gentilissimo e molto disponibile a soddisfare tutte le vostre curiosità.