Il 17 ottobre 2014 l'Italia sceglierà
la città che nel 2019 rappresenterà, insieme alla bulgara Plovdiv, la
cultura europea. In gara ci sono, in ordine rigorosamente alfabetico,
Cagliari, Lecce, Matera, Perugia, Siena, Ravenna. Tutte le sei
candidate stanno difendendo con passione la propria candidatura:
basta seguirle su Twitter per rendersi conto di quanto ci credano e
per scoprire quanto ognuna di esse sarebbe una rappresentante degna
della Cultura nel 2019. Il nostro Paese è così
straordinario che ogni sua città sarebbe in grado di offrire un
ventaglio di storie, idee, itinerari, programmi, al servizio della
cultura europea. Al leggere i programmi delle sei candidate non si
hanno dubbi.
Mi piacerebbe per questo un atto di coraggio da parte dell'Italia. Ravenna, Perugia, Siena sono conosciute in tutto il mondo, hanno una storia millenaria che il turismo riconosce tutti gli anni.
Qualche giorno fa la rivista spagnola Hola ha fatto la lista delle 10 città più seducenti d'Italia: la Toscana e il Veneto hanno fatto la parte del leone e risulta che non ci sia nessuna città italiana seducente più a sud di Roma (nella lista Roma, Firenze, Venezia, Milano, Torino, Verona, Siena, Lucca, Pisa, Perugia). Con buona pace di Napoli, Palermo, Lecce e Matera. E' un luogo comune dell'immagine dell'Italia all'estero, legata soprattutto alla triade Firenze-Venezia-Roma e alla Toscana, ma è davvero così? E' questa l'immagine del nostro Paese che vogliamo continuare a vendere? Il sud italiano, che ci ha regalato la Magna Grecia, Federico II, la prima ferrovia, le meraviglie del barocco, non ha appeal? All'estero non sanno andare più a sud di Roma, non sanno vedere la Sardegna al di là delle spiagge e dei nuraghe. E' ora che sia la stessa Italia a dimostrare quanto il suo territorio sia ricco di proposte, di città e di architetture sorprendenti e affascinanti.
Mi piacerebbe un atto di coraggio, che escluda il conosciuto e dia un'opportunità a chi non l'ha mai avuta. Al Barocco di Lecce, ai Sassi di Matera, al Casteddu di Cagliari. Se una delle tre diventasse capitale della cultura europea nel 2019, l'Italia starebbe inviando un bel segnale sul senso della Cultura nel nostro Paese e in Europa, allargata a ciò che non rientra negli stereotipi e che esprime storie e tradizioni millenarie.
E, affidandosi al coraggio, sarebbe bello vedere Cagliari come Capitale Europea della Cultura. Sarebbe la prima volta per un'isola mediterranea. E quanto deve l'Europa alle isole del Mediterraneo? Sarebbe la prima volta che la Sardegna ospita un evento internazionale, che vengono valorizzate la sua cultura e la sua storia, che viene preso sul serio il suo potenziale turistico ed economico, al di là delle spiagge della Costa Smeralda. Sarebbe la prima volta che la Sardegna si trova a essere davvero protagonista in un evento italiano (quanti eventi sportivi, musicali o culturali arrivano dal Continente a Cagliari?!) e, visto il contributo che l'isola ha dato alll'Italia, sarebbe davvero ora. Mi piace l'idea di Cagliari come cuore pulsante della Cultura, dal centro del Mediterraneo, di un'isola che è stata crocevia di popoli e di culture, senza mai perdere la propria identità, e che riprende il suo discorso, aprendosi all'Europa e diventando vetrina inaspettata dell'Italia.
In bocca al lupo alle sei candidate, non ci sia dubbio su questo: ognuna di loro ha storia, patrimonio, progetti, degni di essere valorizzati e ammirati. Ma.
Mi piacerebbe per questo un atto di coraggio da parte dell'Italia. Ravenna, Perugia, Siena sono conosciute in tutto il mondo, hanno una storia millenaria che il turismo riconosce tutti gli anni.
Qualche giorno fa la rivista spagnola Hola ha fatto la lista delle 10 città più seducenti d'Italia: la Toscana e il Veneto hanno fatto la parte del leone e risulta che non ci sia nessuna città italiana seducente più a sud di Roma (nella lista Roma, Firenze, Venezia, Milano, Torino, Verona, Siena, Lucca, Pisa, Perugia). Con buona pace di Napoli, Palermo, Lecce e Matera. E' un luogo comune dell'immagine dell'Italia all'estero, legata soprattutto alla triade Firenze-Venezia-Roma e alla Toscana, ma è davvero così? E' questa l'immagine del nostro Paese che vogliamo continuare a vendere? Il sud italiano, che ci ha regalato la Magna Grecia, Federico II, la prima ferrovia, le meraviglie del barocco, non ha appeal? All'estero non sanno andare più a sud di Roma, non sanno vedere la Sardegna al di là delle spiagge e dei nuraghe. E' ora che sia la stessa Italia a dimostrare quanto il suo territorio sia ricco di proposte, di città e di architetture sorprendenti e affascinanti.
Mi piacerebbe un atto di coraggio, che escluda il conosciuto e dia un'opportunità a chi non l'ha mai avuta. Al Barocco di Lecce, ai Sassi di Matera, al Casteddu di Cagliari. Se una delle tre diventasse capitale della cultura europea nel 2019, l'Italia starebbe inviando un bel segnale sul senso della Cultura nel nostro Paese e in Europa, allargata a ciò che non rientra negli stereotipi e che esprime storie e tradizioni millenarie.
E, affidandosi al coraggio, sarebbe bello vedere Cagliari come Capitale Europea della Cultura. Sarebbe la prima volta per un'isola mediterranea. E quanto deve l'Europa alle isole del Mediterraneo? Sarebbe la prima volta che la Sardegna ospita un evento internazionale, che vengono valorizzate la sua cultura e la sua storia, che viene preso sul serio il suo potenziale turistico ed economico, al di là delle spiagge della Costa Smeralda. Sarebbe la prima volta che la Sardegna si trova a essere davvero protagonista in un evento italiano (quanti eventi sportivi, musicali o culturali arrivano dal Continente a Cagliari?!) e, visto il contributo che l'isola ha dato alll'Italia, sarebbe davvero ora. Mi piace l'idea di Cagliari come cuore pulsante della Cultura, dal centro del Mediterraneo, di un'isola che è stata crocevia di popoli e di culture, senza mai perdere la propria identità, e che riprende il suo discorso, aprendosi all'Europa e diventando vetrina inaspettata dell'Italia.
In bocca al lupo alle sei candidate, non ci sia dubbio su questo: ognuna di loro ha storia, patrimonio, progetti, degni di essere valorizzati e ammirati. Ma.