lunedì 8 settembre 2014

Sotto il cielo del Molise, una regione da scoprire

Una volta, su Twitter, si è scatenata una scherzosa guerra tra le regioni e l''attacco' più costante al Molise è stato il sarcasmo sulle sue dimensioni e sulla sua reale esistenza. E sì, il Molise esiste!

Ho vissuto a Campobasso per una decina d'anni, tra l'infanzia e l'adolescenza, causa lavoro di mio padre. Per una decina d'anni, l'Autostrada Adriatica è stata come una seconda casa, sapevo tutte le uscite a memoria e le varie distanze, tra Termoli e Torino: 10 ore ad attraversare l'Italia, tre-quattro volte all'anno, che tempi! E sì, il Molise esiste e gli sono teneramente affezionata, come si può esserlo a una terra che non è la propria, ma che è stata presente per lungo tempo nella propria vita e ogni tanto è bello sapere come sta.

Per me il Molise è la piana di Boiano, con il sito archeologico di Saepinum, in cui ho imparato ad amare i Romani e in cui ho avuto una prima idea delle città romane, con i loro Fori, i loro teatri e, persino, con le tombe fuori le mura. E' il Matese, con le gite a Campitello, l'unica stazione sciistica della regione, e con i paesini arrampicati sulle sue pendici, perché nel Molise buona parte dei paesini è arrampicata su una montagna o, addirittura, sul suo cucuzzolo. E' la Bifernina, la strada che dal fondovalle del Biferno, il fiume più importante della regione, porta fino a Termoli, al mare Adriatico e ai pomeriggi in spiaggia (Campobasso dista una sessantina di km dal mare e poco meno di un'ora, uno scherzo, per una famiglia torinese, che per raggiungere il Mar Ligure si doveva sobbarcare un paio d'ore d'auto sulla temibile Torino-Savona, prima del suo ampliamento). E' il paesaggio antico di pecore, laghi, colline verdi e paesini lontani, ma familiari, perché tutti con un significato: l'apparizione di Guardialfiera, sulla sua montagna, segnalava che Termoli e il mare erano ormai a pochi minuti; Vinchiaturo, nella sua valle, ricordava che il bivio per Boiano da un lato e per Benevento dall'altro (frequenti, in quegli anni, le visite ai parenti campani: che torinese sarei, se non avessi sangue meridionale nelle vene?!), era ormai prossimo; Ripalimosani, con le sue incredibili salite sulla sua impossibile collina, indicava che il ritorno a Campobasso, da Torino o da Termoli, stava volgendo al termine (e potete immaginare quanto, ancora oggi, voglia bene a Ripalimosani, piccola Superga del mio sud, tutte le volte che mi annunciava che casa era vicina, dopo il lungo viaggio da Torino).

Ci sono anche i sapori del Molise: le mozzarelle di Boiano, le zuppe di pesce di Termoli, i formaggi di Capracotta e di Agnone, le soppressate e i mostaccioli.

Il Molise è una di quelle regioni italiane che hanno davvero tutto per piacere al turismo: la neve a Campitello Matese, le spiagge bianche e il mare basso tra Campomarino e Termoli, la dolcezza delle colline lungo il Biferno e in buona parte del suo territorio, le tradizioni contadine e montanare, conservate con gelosia e con orgoglio, le ricette semplici e gustose della terra e del mare. Con il vantaggio di essere un territorio ancora vergine allo sfruttamento del turismo di massa, capace di offrire ancora la sincerità dei paesaggi, la veracità delle tradizioni, la forza di una cultura millenaria (qui anche i Romani hanno abbassato la testa, dicevano con orgoglio i campobassani, pensando al loro passato sannita). Gli manca lo slancio (gli è sempre mancato) e la voglia di gettarsi nella mischia della competizione, di fare del turismo una risorsa reale e duratura. Ma dell'esistenza del Molise e del suo fascino, non dubitate mai.

Il Touring dedica a questa piccola regione, un bel reportage fotografico, scoprendo il suo incanto dal cielo. Le immagini sono affidate al fotoreporter molisano Franco Cappellari, 56enne da Venafro, che ha lavorato con le più importanti testate e straniere e che a questo lavoro sulla sua regione ha dedicato cuore e anima. Da lui anche qualche tips sulle cose da vedere nel Molise: "Sono un naturalista convinto, perciò il primo luogo del Molise in cui porterei un nuovo visitatore è la parte molisana del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, in particolare Valle Fiorita. È una piccola area, ma molto bella e ricca anche per la fauna: cervi e camosci sono frequenti, e ultimamente anche gli orsi si vedono spesso". E il posto da lui più amato è "Venafro, la mia città. E non è solo campanilismo: sotto il profilo storico culturale è ricchissima: abbiamo castello Pandone, l’anfiteatro romano, il museo archeologico, più di trenta chiese (quella dell’Annunziata è un gioiello barocco) e siamo Città dell’olio… non ci manca nulla. Venite a scoprirla e mi darete ragione". Visitate il Molise, date retta.

Le foto del reportage di Cappellari sono sul canale di Flickr del Touring.