sabato 14 marzo 2015

A Dortmund, in attesa del Borussia

Cosa vedere a Dortmund, in attesa della partita della vostra squadra del cuore con il Borussia Dortmund? La città, la più importante della Ruhr dopo Colonia, ha un significativo passato nell'industria siderurgica, ancora visibile nell'archeologia industriale della sua dispersa periferia e nella presenza di folte comunità straniere, dai turchi agli italiani, dagli spagnoli ai greci. A questo si aggiungano le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale e si capisce perché Dortmund non sia una di quelle città che rimangano in testa o facciano venire voglia di tornare, però può offrire interessanti attività per soggiorni brevi.


La prima cosa che colpisce è l'identificazione della città con il Borussia Dortmund. Bandiere sui balconi, giacconi, sciarpe e cappellini portati con disinvoltura dai passanti di tutte le età, decorazioni lungo le strade, negozi tematici nei numerosi centri commerciali. Dortmund è il suo Borussia e, del resto, potete vederlo anche nelle reti sociali, dove la città si promuove ricordando soprattutto la sua squadra di calcio e parlando di fieber per il Borussia, febbre per il Borussia.


La città storica è racchiusa all'interno di un grande viale ovaloide, che, sul modello del Ring viennese, è stato costruito sulle mura abbattute; sul lato settentrionale di questa grande arteria, in Konigswall, si affaccia l'Hauptbahnhof, la Stazione Centrale di Dortmund, davanti alla quale, sull'altro lato della strada, c'è l'Ufficio del Turismo, in cui non si parla italiano e si forniscono cartina e materiale in tedesco e in inglese. Le vie che sorgono all'interno del Ring di Dortmund sono abbastanza ortogonali, per cui è difficile perdersi. E poi guidano anche le alte torri della Petrikirche e della Reinoldkirche, entrambe chiese protestanti, entrambe di aspetto solido e pesante all'esterno, grazie all'uso della pietra, appena slanciato dalle alte vetrate e dal movimento che le accompagna; per ammirare le guglie altissime della Petrikirche e della Reinoldkirche bisogna proprio stare con il naso all'insù (sembra che per secoli le due chiese siano state rivali circa l'altezza delle loro torri).

La Petrikirche si trova tra la Westenhellweg e la Kampstrasse, le due grandi vie parallele e commerciali del centro di Dortmund. Qui trovate i grandi marchi internazionali, siano dell'abbigliamento, della ristorazione, del benessere o della casa. Sulla Westenhellweg si affacciano anche i principali centri commerciali del centro storico, il più importante è la Thier Galerie, in cui trovate davvero di tutto: nelle giornate gelide del lungo inverno tedesco è ovviamente frequentatissimo. Sia la Westenhellweg che la Kampstrasse terminano davanti alla Reinoldkirche, intorno alla quale sorgono alcuni degli edifici più antichi della città. Non solo. Tutt'intorno ci sono i tavolini all'aperto delle gelaterie, dei bar e dei ristoranti, al primo cenno di primavera. Adiacente alla piazza della chiesa c'è l'Alter Markt, un'ampia piazza che nel periodo di Natale ospita il mercatino di Natale, uno dei più grandi della Ruhr; durante l'anno, invece, vi si trova un mercato di frutta e verdura, con bancarelle di delizioso street food, siano fritture di calamari o panini con le salsicce locali.


Dove mangiare a Dortmund? È la domanda conseguente. In centro c'è solo l'imbarazzo della scelta, ogni strada offre ristoranti di cucina locale o etnica, comprese le inevitabili pizzerie italiane. Essendo una aficionada di Nordsee, una catena di ristorazione diffusa in buona parte della Germania, opto per le sue insalate, i suoi panini con tranci di pesce, i suoi box di kartoffeln (patate). Ma consiglio anche di provare lo street food, le salsicce al curry, gli hot dog, le onnipresenti patate, che potete trovare nei ristori all'aperto, accanto alla Petrikirche (cercate di andare prima delle 13, altrimenti le ordinatissime e lunghissime code teutoniche potrebbero mettere alla prova la vostra pazienza!), nell'Alter Markt (qui Meinfeld offre anche piatti e panini a base di frutti di mare) e nella Thier Galerie. Lo street food tedesco non delude quasi mai e costa poco (l'hot dog oscilla intorno ai 2 euro, i panini non superano i 4 euro, le insalate i 5-6 euro).


Se non amate particolarmente lo shopping, le vie affollate o i Musei, ci sono due posti che meritano una visita, a poca distanza dal Westfalenstadion, nella periferia meridionale della città.  Il Westfalen Park e il Phoenix Seee sono facilmente raggiungibili con l'efficiente rete della metropolitana. Sono i due luoghi di Dortmund che ho amato di più, probabilmente perché, complici anche le giornate primaverili, avevano una luce speciale, erano frequentatissimi da famiglie tedesche pronte all'estate e mettevano allegria con i loro colori caldi, della natura che si sta risvegliando e invita allo sport, al relax, ai ritmi lenti e senza fretta. Il Westfalen Park è una delle più belle aree verdi della città ed è dominato dalla Florantum Turm, un'altissima torre della televisione, con una terrazza belvedere a circa 140 metri d'altezza (l'ascensore porta fino a lassù in pochissimi secondi, guidato da personale gentilissimo e sorridente, soprattutto con i bambini); di lì si può ammirare il panorama su Dortmund, che risulta essere una città molto verde, con qualche grattacielo che spunta qua e là, sul Westfalenstadion, a poca distanza, e, nelle giornate più limpide, fino alle colline che aprono la strada verso la vallata del Reno, Düsseldorf e Colonia. Per entrare nel parco si pagano 3,50 euro, che diventano 5 se si vuole salire sulla torre. Ma sono 5 euro ben spesi: il parco offre numerosi percorsi e piacevoli passeggiate tra roseti, laghetti, aiuole, distese di prati e di fiori, siepi potate come sculture, un piccolo giardino botanico con pannelli esplicativi solo in tedesco (è un po' la mania di tutta la città, le informazioni sono quasi sempre solo in tedesco, difficilmente si trova almeno l'inglese); ci sono anche piccoli ristoranti (anche la solita pizzeria italiana), posti in luoghi strategici e scenografici e debitamente segnalati.


A circa un quarto d'ora a piedi dal Westfalen Park c'è il Phoenix See, un lago che sorge al posto delle grandi acciaierie e che sta diventando un luogo d'attrazione cittadina: nelle sue acque si possono praticare numerosi sport (ma è vietato bagnarsi!), sulle sue rive si può passeggiare e osservare i canneti, le isole e la fauna che li anima, a cominciare dalle vivacissime anatre. Intorno al lago stanno sorgendo numerose villette, quasi sempre unifamiliari, frutto delle intelligenti operazioni immobiliari, volte a rivalutare uno spazio un tempo industriale. Lo skyline del lago è caratterizzato dall'alta guglia della chiesa di Santa Clara, a Hörde, cittadina un tempo autonoma e adesso assorbita da Dortmund. Il suo centro storico, a pochi minuti a piedi dal lago, è fatto di vie deliziosamente restaurate; tra tutte spicca l'Hermannstrasse, pedonale, con numerosi negozi per lo shopping. Sia sull'Hermannstrasse che sul lato occidentale del Phoenix See ci sono numerosi locali in cui fermarsi a mangiare; le Bäckerei offrono insalate, panini, le deliziose torte di formaggio tedesche, i berliner e varie invenzioni della pasticceria tedesca, tutte da provare. Il Westfalenstadion si raggiunge in pochi minuti, grazie alla fermata della metropolitana, Hörde, al termine della Hermannstrasse. Buona partita!

giovedì 5 marzo 2015

8 marzo, Giornata delle Ferrovie Dimenticate: gli eventi in tutt'Italia

Oltre alla Festa della Donna, l'8 marzo si celebra anche la Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, ideata e organizzata dalla Confederazione Mobilità Dolce (Co.Mo.Do), che riunisce alcune delle più importanti associazioni ambientaliste, cicloturistiche, di trekking e turismo ferroviario italiane. Per quest'ottava edizione, sono stati organizzati circa 90 eventi in tutt'Italia, con corse, passeggiate, a piedi o in bicicletta, per riscoprire i 6400 chilometri ferroviari abbandonati, per promuovere la loro conversione in percorsi ciclopedonali o per rimettere in funzione i tratti che non sono più funzionanti, ma sono ancora esistenti.


Il calendario completo degli eventi è, diviso Regione per Regione, sul sito www.ferroviedimenticate.it. Si possono citare, per il Nord il Treno a Bassa Velocità dei Maratuonati, che in Piemonte, percorrerà di corsa e in bicicletta il tratto della vecchia ferrovia tra Airasca (TO) e Moretta (TO), lungo circa 18 km; nel Veneto, la Cremagliera Piovene-Asiago sarà protagonista di un'escursione storico-naturalistica a piedi, si seguiranno i 12 km della ferrovia "con pendenze al 12% compiendo tornanti e passando vecchie gallerie curvilinee fino ad arrivare a Campiello attraverso la Val Canaglia". Per il Centro-Sud sono numerose le iniziative: dal trenino storico Sulmona-Carpinone, che permette di scoprire un angolo sconosciuto e incontaminato tra Abruzzo e Molise, al Treno-trekking-ferroviario Sicignano-Lagonegro, nei paesaggi selvaggi del nostro Sud; in Sicilia si punta alla valorizzazione della Ferrovia di Montagna della provincia di Enna, tra le più ardite dei suoi tempi.

Quanto le nostre ferrovie abbandonate possano diventare risorsa turistica e ambientale lo dimostra la Terza Maratona d Turismo Ferroviario, che si è tenuta dal 2 al 4 marzo 2015 e che ha raggiunto Lecce da Rimini; un viaggio lungo la costa adriatica che ha permesso a un gruppo di giornalisti, fotografi e appassionati di viaggi le ferrovie secondarie di quelle regioni e, soprattutto, i paesaggi e i loro cambiamenti, mano a mano che dal Nord del nostro Paese si scende a Sud. Un viaggio a ritmo lento, per riscoprire luoghi e dettagli che altrimenti sfuggono.

L'Alhambra a 360° nella mappa interattiva

Se state preparando una visita all'Alhambra di Granada, non perdetevi questa mappa interattiva. Basta cliccare sopra i cerchi, che individuano saloni e giardini del monumento nazarí, e si entra in foto navigabili a 360°, che permettono di ammirare da vicino cortili, saloni, ricami di gesso e di pietra, prospettive e panorami di uno dei monumenti più belli e più preziosi d'Europa.

Il link è viewer.spainisculture.com



mercoledì 4 marzo 2015

Riapre il Caminito del Rey, il percorso più audace e fascinoso d'Andalusia

La sierra di Málaga, che dalla Costa del Sol porta nell'entroterra dell'Andalusia è fatta di gole e paesaggi selvaggi. La gola più famosa di tutte è il Tajo de Ronda, formata dal fiume Guadalevín, che divide in due la cittadina di Ronda e che è attraversata dallo splendido e audace Puente Nuevo, una delle attrazioni turistiche più note dell'Andalusia. Ma nelle prossime settimane rientrerà nel circuito degli itinerari turistici il Caminito del Rey, una sorta di passeggiata tra le più audaci che si possano immaginare. Il Caminito fu costruito all'inizio del Novecento attraverso il Desfiladero de los Gaitanes, per portare gli operai alle cascate del Gaitanejo e del Chorro, sulle quali si stavano costruendo una centrale idroelettrica. Il percorso fu inaugurato da re Alfonso XIII e per questo oggi è ancora chiamato El Caminito del Rey.


Il Caminito è lungo 7,7 chilometri e si muove sia su sentieri che su passerelle. Sono queste ultime a offrire i paesaggi più selvaggi e i passaggi più audaci e pericolosi: sono larghe circa un metro e sporgono, a circa 100 metri di altezza, su pareti verticali, che danno direttamente sulla gola. Negli anni in cui il Caminito è stato abbandonato e le passerelle sono state meta di escursionisti audaci, ci sono stati incidenti che hanno causato quattro morti. Per questo le autorità andaluse hanno chiuso il percorso per anni e poi, compreso che avrebbe potuto essere una straordinaria attrazione turistica, lo hanno ristrutturato e messo in sicurezza. Sarà riaperto dalla fine del mese di marzo, vi si potrà accedere solo su prenotazione (i biglietti vanno prenotati su reservas.caminitodelrey.info) e si sarà obbligati a rispettare le rigide norme di sicurezza previste dalle autorità.

Tra le indicazioni da tenere in mente, prima di percorrere il Caminito del Rey, ce ne sono alcune pratiche: il percorso non è circolare, ma lineare, per cui bisogna prevedere il ritorno al punto di partenza, a meno che non si abbia qualche mezzo di trasporto anche all'arrivo. L'intero percorso, tra passerelle, piste e sentieri, dura circa 4-5 ore. Al momento della prenotazione sul sito, al link già indicato, si potranno scegliere giorno e ora della visita e verrà fornito un codice, da utilizzare poi all'ingresso del Caminito per poter entrare. Bisogna scegliere se entrare da Ardales o da Álora, i due unici Comuni d'ingresso. All'ingresso del Caminito bisogna essere dotati, oltre che della prenotazione, anche di un documento d'identità (il biglietto d'ingresso porta i dati personali, che devono essere confermati dal documento d'identità, sia il passaporto o la carta d'identità vera e propria); i documenti vanno tenuti a portata di mano perché possono essere richiesti per un controllo dal personale lungo il percorso. E' anche necessario indossare le dotazioni di sicurezza consegnate all'ingresso e bisogna ricordare di mantenere sempre la destra, soprattutto sulle passerelle, facendo massima attenzione nel caso di eventuali incroci con altre persone, in modo che chi si trova sul lato della gola non corra alcun pericolo.

Raccontato così, fornendo informazioni sulle necessarie misure di sicurezza, sembra che il Caminito sia un percorso pericoloso. In realtà è dotato di tutte le misure di sicurezza necessarie, ha solo bisogno di turisti sensati, che vogliono godere di paesaggi straordinari e di un percorso affascinante e unico in Spagna. Pensate che, avvertendo debitamente le autorità, lungo il percorso è anche possibile fare scalate lungo le pareti (non dalle passerelle, ma nella parte inferiore ad esse: è infatti proibito scavalcare le protezioni delle passerelle per scendere a fare le scalate così come è vietato usare le passerelle come punti di ancoraggio per le scalate).

Siete sufficientemente attirati dal Caminito del Rey? Io, sarò onesta, sono affascinata da quando ne ho sentito parlare per la prima volta, in Spagna; l'altezza senza protezione visibile (tipo muro di pietra o cemento di almeno 15 centimetri!) mi spaventa non poco, ma mi sono sempre fatta forza per salire su campanili, torri o quant'altro, per godere dei panorami che offrivano e con l'idea che "chissà quando tornerò qui, magari è l'unica occasione che avrò per vedere un simile panorama". Ecco, il Caminito mi fa lo stesso effetto: mi fa un po' paura l'audacia delle passerelle, ma non mi perdonerei mai di essere stata in zona e non averlo percorso per paura; cosa dev'essere camminare su passerelle fissate a oltre 100 metri d'altezza, avendo lo strapiombo del Desfiladero a un lato e la gola che sale verso le cascate davanti! E' impossibile resistere alla tentazione di vincere la paura e al rimpianto che avrei poi al non averlo percorso!

El Caminito del Rey ha un bel sito web, in spagnolo, inglese, francese, tedesco, che fornisce tutte le informazioni per preparare la visita; è molto utile la pagina Como llegar (Come arrivare), che fornisce le indicazioni, con cartina, per arrivare da Málaga, da Ronda e da Antequera.

La foto del Caminito, dal sito www.ekriti.gr.


domenica 1 marzo 2015

Schengen celebra i 30 anni dalla firma del Trattato: gli eventi e le offerte turistiche

Solo qualche giorno fa si scriveva delle 10 ragioni per cui visitare il Granducato del Lussemburgo e si inseriva, tra queste ragioni, la cittadina di Schengen, che dà il nome al Trattato sulla libera circolazione delle persone all'interno dell'Unione Europea.

Il Trattato fu firmato il 14 giugno 1985 e coinvolge tutti i Paesi dell'Unione Europea (meno Regno Unito, Irlanda, Bulgaria, Cipro, Croazia, Romania), alcuni Paesi esterni all'Unione (Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera) e alcuni piccoli Paesi che fanno riferimento a Paesi più grandi (Città del Vaticano, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino), per un totale di 29 Paesi aderenti. La firma avvenne su un battello, il Princesse Marie-Astrid, sulla Mosella, a Schengen, una cittadina lussemburghese che ha davanti a sé, sulla riva opposta del fiume, la Germania e la Francia. Una cittadina, dunque, che rappresenta idealmente il cuore dell'Europa.


Per celebrare il 30° anniversario dalla firma del Trattato che l'ha resa celebre internazionalmente, Schengen ha preparato una serie di eventi che avrà il proprio culmine, ovviamente, nel weekend del 12-13-14 giugno 2015. Si inizia il 29 marzo 2015, con due escursioni guidate, alle 10 e alle 15, con partenza dal Museo Europeo, alla scoperta dello spirito europeo di Schengen, Schengen senza frontiere. Il 10 aprile 2015 sarà inaugurato il nuovo Punto di Informazioni Turistiche. Il 9 maggio 2015, in occasione della Giornata dell'Europa, si inaugurerà la Kochhouse, un centro-conferenze, che offrirà, oltre a una conferenza sullo spirito europeo, anche musica e concerti. Nel fine settimana del 12-14 giugno 2015, l'anniversario sarà celebrato con molta musica: il 12 ci sarà un concerto della Banda Militare del Lussemburgo, il 13 giugno ci sarà un evento alla presenza del Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker (a lungo Primo Ministro del Lussemburgo), del Presidente del Parlamento Europeo MartinSchultz e del Primo Ministro lussemburghese Xavier Bettel; alla loro presenza saranno inaugurate 11 nuove stelle di bronzo dei Paesi appartenenti all'area Schengen, nella Colonna delle Nazioni. Il 14 giugno ci sarà una cerimonia religiosa con la presenza di numerosi prelati della Grande Regione, l'area che circonda il Lussemburgo e che coinvolge le regioni francesi e tedesche confinanti con il Granducato. Dal 20 luglio al 31 agosto, infine, ci sarà una mostra, Saarland. A European History, che racconterà il Land tedesco e la sua vocazione europea.


L'anniversario è una bella occasione per scoprire quest'area dell'Europa, benestante e orgogliosa, con un'intensa storia di guerre e violenza, che ha lasciato il posto a una profonda vocazione europea. E' un'area di paesaggi affascinanti, la Mosella passa in un territorio di dolci colline, vigneti, cittadine fiabesche e castelli, con un'enogastronomia tutta da scoprire.

Per l'anniversario ci sono due offerte turistiche speciali, che si potranno prenotare per ancora poche settimane. La prima offre 2 notti in camera doppia all'Hotel des Vignes, con colazione a buffet, 4 pasti con prodotti locali e vari benefit, a partire da 207 euro a persona. La seconda propone una notte in camera doppia nell'Hotel Ristorante Ecluse a partire da 135 euro a persona, per scoprire la regione vinicola della Mosella. I prezzi degli alberghi lussemburghesi sono piuttosto alti, per gli standard dei turisti medi italiani (e anche i ristoranti hanno prezzi piuttosto cari, a Lussemburgo, il menù turistico costa intorno ai 30-35 euro, per dare un'idea).

Tutte le info su visitluxembourg.com, da cui sono tratte le foto